Alla prima seduta dell’Assemblea ha partecipato un folto gruppo di esperti, che hanno spiegato le basi del cambiamento climatico e le possibili soluzioni per affrontarlo

 

Lunedì 29 maggio 2023 si è tenuto il primo incontro dell’Assemblea cittadina per il clima, lo strumento partecipativo grazie al quale un gruppo di abitanti e utenti di Bologna parteciperanno al processo decisionale della città per affrontare la crisi climatica. 

Le 100 persone sorteggiate, che includono soprattutto residenti, ma anche pendolari e studenti fuorisede, si sono riunite lunedì sera negli spazi di Bologna Attiva, presso DumBO, per la prima seduta. Durante i primi momenti di rottura del ghiaccio si è anche scoperto l’età del più giovane e del più anziano: 17 e 84. L’appuntamento, inizialmente previsto per il 19 maggio, era stato rinviato a causa dell’alluvione che ha colpito Bologna: un segno ironico dell’urgenza di affrontare il cambiamento climatico, i cui effetti colpiscono già la città e la regione.

 

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La parola agli esperti

Durante la prima seduta di lunedì sera sono intervenuti esperti di fisica del clima, energie rinnovabili, mobilità, agricoltura e altri settori che hanno un impatto sul cambiamento climatico – o ne sono colpiti. Una sorta di “corso accelerato” sui cambiamenti ambientali in atto, in modo che i e le partecipanti all’Assemblea abbiano informazioni necessarie e complete sulla complessità del problema. 

Il fisico e agroclimatologo Vittorio Marletto, già dirigente dell’Osservatorio Clima ARPAE e membro del gruppo scientifico Energia per l’Italia, ha spiegato come siamo in grado di misurare il riscaldamento globale dell’atmosfera – anche ricostruendo qual era la temperatura sulla Terra milioni di anni fa. Ha poi mostrato i dati su come l’Emilia-Romagna e l’Italia in generale abbiano già registrato un aumento della temperatura media superiore a quello del resto del pianeta: non tutte le zone del globo infatti si riscaldano allo stesso modo. Il riscaldamento anomalo delle acque del Mediterraneo sta portando a variazioni nella quantità e nella frequenza di piogge e nevicate, aumentando anche il rischio di alluvioni come quella che ha colpito la regione nelle scorse settimane. È intervenuto anche Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, che ha raccontato come sta cambiando il mercato delle rinnovabili – che ora sta vedendo una crescita esponenziale – e di soluzioni per produrre energia in modo sostenibile, come le comunità energetiche e gli impianti agrivoltaici per abbinare pannelli solari a colture agricole.

 

Guarda anche: il video degli interventi su YouTube

 

I 100 partecipanti hanno poi continuato il dialogo con un gruppo di esperte ed esperti in gruppi tematici, per approfondire e fare domande: energia (Leonardo Setti), edifici (Giovanni Semprini), mobilità e infrastrutture (Beatrice Pulvirenti), agricoltura e clima (Adamo Domenico Rombolà), giustizia climatica e sociale (Emanuele Leonardi), adattamento (Letizia Cremonini). Gli esperti saranno a disposizione dell’Assemblea per approfondimenti e chiarimenti per tutta la durata del processo.

Alcuni partecipanti fanno domande durante uno dei gruppi di discussione tematici.

Le prossime fasi dell’Assemblea

La serata si è conclusa con il sorteggio dei due portavoce dell’Assemblea – pescati da un bacino di volontari – che contribuiranno anche all’organizzazione delle prossime sedute per garantire le necessità dei partecipanti. Su queste – e sul funzionamento in generale dell’Assemblea – sorveglia anche un gruppo di osservatori indipendenti, tra cui l’esperto di democrazia partecipativa Rodolfo Lewanski e una delegazione di Action Aid.

Le prossime sedute dell’Assemblea saranno a giugno e all’inizio di luglio, e riprenderanno a settembre dopo una pausa estiva. Complessivamente, gli incontri previsti sono 8, a meno che l’Assemblea stessa non decida che ci sia la necessità di prolungare i lavori del gruppo. L’obiettivo è stendere alcune proposte e raccomandazioni per il Comune su tre fattori cruciali per affrontare il cambiamento climatico: la strada da percorrere per la transizione energetica della città; come affrontare gli effetti già concreti del cambiamento climatico (come le ondate di calore, siccità e alluvioni); quali sono gli ostacoli al raggiungimento degli obiettivi (per esempio nelle norme e nei regolamenti comunali). Dopo i primi incontri dedicati alla formazione, i e le partecipanti all’Assemblea passeranno alle fasi di ascolto e confronto e infine di deliberazione.

 

Scelte coraggiose

“Al voto è importante affiancare altre forme di democrazia, anche deliberativa oltre che rappresentativa. Quando vengono messi in campo strumenti come le assemblee cittadine, spesso i cittadini sono più coraggiosi delle istituzioni. E sul clima c’è bisogno di scelte coraggiose” ha affermato la vicesindaca Emily Clancy in apertura dell’Assemblea. “Speriamo che anche altre città seguano l’esempio di Bologna e istituiscano assemblee cittadine”.

Durante la seduta è intervenuto anche il sindaco Matteo Lepore, che ha ricordato come le alluvioni delle scorse settimane ci debbano spronare ad agire per il clima e ha augurato buon lavoro ai 100 membri dell’Assemblea.

emily clancy

La vicesindaca Emily Clancy interviene in apertura del primo incontro dell’Assemblea cittadina per il clima.

 

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con RADAR Magazine, testata online che racconta i cambiamenti del clima e dell’ambiente, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con diverse case editrici.

Fotografie di Margherita Caprili 

2 commenti

  • Alba Fonso ha detto:

    Era ora!!!!!! E comunque una cosa così straordinaria, importante,innovativa mica comunicarla al mondo intero…le cose più preziose restano sconosciute ai più, accadono ma non lo sa nessuno!!! Vabbè, almeno accadono e questa è già un grandissimo risultato…e siamo felici!

  • Carlo De Donato ha detto:

    Sarebbe fondamentale che le Assemblee per il clima e la democrazia siano istituite per legge in tutta Italia o meglio in tutta Europa ma bisogna diffondere queste notizie e spiegare a cosa servono e come funzionano

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