Dal primo luglio, Bologna è la prima grande città italiana che è anche una “città 30”, in cui il limite di velocità è stato abbassato a 30 chilometri orari sulla maggior parte delle strade. Il provvedimento entrerà davvero in vigore a gennaio 2024, ma in questi primi mesi di sperimentazione le discussioni e le polemiche sull’utilità della città 30 sono già state tante. 

Abbassare il limite di velocità è uno dei tasselli di un progetto più ampio per ridisegnare la mobilità in città, che prevede anche il potenziamento del trasporto pubblico e la creazione di nuove piste ciclabili: tutte iniziative per promuovere l’uso di mezzi più sostenibili dell’auto privata e abbassare le emissioni inquinanti. Ma, anche se è una delle azioni della Missione per la neutralità climatica di Bologna, in realtà il progetto della città 30 risponde prima di tutto a un altro problema: quello della sicurezza stradale.

Nella nuova puntata di La città neutrale, il podcast di Chiara.eco, cerchiamo di capire quali sono i vantaggi della città 30 e le preoccupazioni più diffuse sul progetto, ma soprattutto come la città 30 cambierà il volto di Bologna nei prossimi mesi. Ne parliamo con Valentina Orioli, assessora con delega alla mobilità e alle infrastrutture del Comune di Bologna, e con Andrea Colombo, esperto di mobilità sostenibile e project manager di Bologna Città 30 alla Fondazione per l’Innovazione Urbana. E poi, sfatiamo alcuni falsi miti sulla velocità in strada e capiamo come è partita la campagna per abbassare il limite in città con Sara Poluzzi, cicloattivista tra gli organizzatori della campagna Bologna 30.

 

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La seconda stagione del podcast La città neutrale esce ogni venerdì, fino a dicembre. In voce Anna Violato con la partecipazione di Benedetta Pagni.

 

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La foto di copertina è di Jean Balzan/Pexels.

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