Ecco come i 43 progetti andati al voto sono stati ideati tenendo in considerazione gli obiettivi di neutralità climatica

 

Il Bilancio partecipativo quest’anno è partito dalla sostenibilità. L’iniziativa, che nel 2023 ha visto la sua quarta edizione, è uno strumento per coinvolgere cittadini e cittadine di Bologna in modo diretto nella decisione e dell’ideazione di nuovi progetti per i quartieri. 

A partire dalle 385 proposte che gli abitanti della città hanno inviato (online e durante 6 assemblee pubbliche), i gruppi di cittadini e cittadine che hanno partecipato ai Laboratori di quartiere hanno elaborato 43 progetti. Tra maggio e giugno, una votazione – a cui hanno partecipato più di 19 mila persone, il numero più alto finora – ha selezionato i progetti vincitori in ogni quartiere, che saranno finanziati con 500 mila euro a quartiere.

Quest’anno, l’iniziativa ha cercato di mettere assieme il processo di partecipazione diretta nell’ideazione di progetti per i quartieri alla strategia ambientale del Comune, che include anche la Missione per la neutralità climatica. Per i cittadini che hanno inviato le proposte e le hanno poi trasformate in progetti durante i Laboratori di quartiere, quello della sostenibilità è stato uno dei criteri chiave da considerare fin dall’inizio. Sia nell’ideazione dei nuovi possibili progetti per i quartieri, sia nell’implementazione. Per sensibilizzare i partecipanti agli obiettivi della Missione Clima, ai Laboratori ha partecipato anche l’assessora Anna Lisa Boni, che ha spiegato cos’è la missione. 

 

Progettare per la sostenibilità

“Abbiamo notato anche in passato una grande attenzione alla sostenibilità ambientale da parte dei cittadini”, ci spiega Leonardo Tedeschi di Fondazione Innovazione Urbana, che ha seguito la co-progettazione delle proposte nei Laboratori di Quartiere. “È stata proprio questa spinta già forte che ha determinato le politiche del Comune su questi temi. C’è un movimento, un dialogo, che va in entrambe le direzioni”. Quest’anno, però, questa attenzione è stata sistematizzata, aggiungendo criteri di ammissibilità per ogni progetto che tenevano conto degli impatti ambientali e della vicinanza con gli obiettivi di neutralità climatica. “Una grande novità di quest’anno è la valutazione d’impatto, che ha accompagnato il processo del Bilancio Partecipativo”, aggiunge Simona Beolchi di FIU, Project Manager del Bilancio Partecipativo. “Abbiamo accompagnato il lavoro costruttivo e progettuale con una valutazione d’impatto che facesse ragionare i partecipanti anche su eventuali impatti in ambito ambientale”. 

Durante i Laboratori, i gruppi nei quartieri hanno lavorato a partire da carte che mostravano le politiche e i progetti già in corso sul territorio (in ambito ambientale, ma anche culturale e sociale). Queste mappe sono state utili per i partecipanti per valutare dove ci fosse più bisogno di nuovi progetti – o dove si potesse lavorare in modo più efficace per gli obiettivi di rispetto dell’ambiente.

 

Un dettaglio della mappa usata per il quartiere Borgo Panigale, che rappresenta una parte della zona di Santa Viola.

 

Attenzione per il verde urbano

Molte delle proposte, fin da subito, si sono concentrate sulla valorizzazione di parchi e giardini, per rendere le aree verdi più accoglienti per chi abita nei quartieri. Con il percorso fatto nei Laboratori di quartiere, queste proposte sono state definite con più precisione e, rispetto agli anni scorsi, in molte i partecipanti hanno deciso di puntare sulla rinaturalizzazione delle aree verdi: la ricostituzione, cioè, di ecosistemi ricchi e stabili, che contribuiscano a mitigare il caldo e siano spazi piacevoli da vivere per le persone. 

Questa grande attenzione per le aree verdi è stata dimostrata anche tra i progetti vincitori: 4 dei 6 progetti vincitori si concentrano su rendere parchi e giardini di quartiere più accessibili, sia dotandoli di più servizi sia dando valore agli alberi e alle piante. Il progetto vincitore al Quartiere Savena, per esempio, propone di riqualificare le aree verdi lungo il corso d’acqua (Parco dei Cedri, Parco del Paleotto e Parco del Lungosavena) e di potenziare le connessioni ciclabili e pedonali tra le diverse aree. Quest’area viene anche identificata come luogo per fare attività di citizen science, cioè in cui le persone possono collaborare con i ricercatori per partecipare alla ricerca scientifica. 

Anche il progetto vincitore nel Quartiere Porto-Saragozza ha l’obiettivo di valorizzare le aree verdi, nel contesto particolarmente complesso del centro storico, una zona fragile dal punto di vista microclimatico. Questa proposta, che riguarda i parchi e i giardini della zona Marconi e gli spazi pubblici fuori dalle mura, progetta di mettere in connessione le aree verdi e le attività culturali, aggiungendo nuovi arredi verdi, giochi e tavoli da gioco, cestini, sedute accessibili, una fontanella, un orto urbano. E di pedonalizzare il tratto centrale della carreggiata di via Cairoli, aggiungendo del verde che aiuti a mitigare l’effetto isola di calore. 

 

Una visione d’insieme

Una caratteristica dei progetti vincitori è che molti riescono bene a integrare una visione più sostenibile di diversi settori, assieme, come l’adattamento agli effetti del cambiamento climatico (per esempio il caldo) e la mobilità a impatto zero. Come è stato per esempio per il progetto vincitore nel Quartiere Borgo Panigale, che prevede nuove attrezzature sportive nella zona del Giardino del Ghisello ma anche la creazione di nuove connessioni ciclabili per spostarsi più facilmente e in sicurezza in questa zona del quartiere. 

Già in fase di ideazione dei progetti, è stata data attenzione all’idea di ampliare i marciapiedi, migliorare i collegamenti tra i percorsi ciclabili e pedonali, e di usare i materiali giusti per farlo (come le pavimentazioni drenanti, che rispetto all’asfalto favoriscono l’assorbimento dell’acqua da parte del terreno). Questo lavoro continuerà anche nelle prossime fasi, in cui i Quartieri e il Comune si occuperanno della realizzazione delle iniziative e dei progetti che hanno vinto. Anche le proposte che quest’anno non hanno vinto, però, non verranno del tutto accantonate: saranno oggetto di attenzione da parte del Comune e rientreranno nel Piano dei Quartieri, con l’obiettivo di trovare opportunità per svilupparle nei prossimi anni.

 

 

di Anna Violato – formicablu

Anna Violato è una comunicatrice della scienza freelance che vive a Bologna. Collabora con RADAR Magazine, testata online che racconta i cambiamenti del clima e dell’ambiente, con lo studio di comunicazione scientifica formicablu e con diverse case editrici.

Copertina: Foto di Margherita Caprilli per Fondazione Innovazione Urbana

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